INTERVISTA A PANGEA
Elio Paoloni, voglio dire, mi pare come quei personaggi che baluginano dai romanzi russi di un secolo e mezzo fa: mezzi atei e mezzi azzannati da Cristo, sempre a penzolare tra l’abisso della fede e quello del nulla, che raspano con occhi come chiodi fino all’ultimo verbo insensato. In più, però, ha una ironia caustica e colta, alla Buster Keaton.
Questo libro è perfetto per chi il viaggio lo ha già fatto, forse senza comprenderlo fino in fondo, per chi vuole farlo e cerca una spinta, per chi non lo farà mai ma ama i racconti di viaggio – o semplicemente i buoni racconti – e per ogni individuo che si interroga sulla Fede. Sì, questo libro è un po’ una summa delle inquietudini di tutti noi, viaggio o non viaggio. Ed è stato scritto da una delle penne migliori sulla piazza. Continua a leggere
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