Soldato Jane

Se la donna è uguale all'uomo perchè la violenza sulla donna è diversa?

 

PARADIGMA 1

Le caratteristiche di genere sono saltate, le attività che venivano considerate prerogativa maschile sono ormai esercitate dalle donne, come e meglio degli uomini. In particolare nessuna attività fisica è preclusa.

Fenomenologia:
- Le donne si proiettano nello Spazio. Sono in orbita.
– Le donne eccellono nel free climbing e sono sempre più numerose nelle spedizioni himalayane

– Le donne salgono sul ring
– Le donne risultano a volte superiori nelle arti marziali ai colleghi maschi dei corpi di polizia

– Le donne risultano a volte superiori ai colleghi maschi dei corpi di polizia anche nelle prove di tiro

– Negli Stati Uniti le soldatesse (ammesso che desinenze del genere siano ancora consentite) hanno ottenuto la facoltà di recarsi in prima linea, conquista recentissima che cancella finalmente una irragionevole discriminazione: d’ora in poi le donne potranno accoppare di persona (possibilmente in un corpo a corpo) e non più per interposto guerriero

PARADIGMA 2
La donna, Angelo del focolare, non si picchia neanche con un fiore:

Caratteristiche:
– La Donna: il sesso debole
– La Donna è, per sua natura, dolce e remissiva
– La Donna non esaspera i conflitti ma li media, li attutisce con la sue superiori capacità di dialogo, con la sua connaturata empatia
– Se le Donne governassero la società non ci sarebbero più guerre: la sua indole pacifica, le preoccupazioni per la prole, la sua attitudine a confrontarsi con le istanze fondamentali della vita la rendono intrinsecamente pacifica (ogni riferimento a Margaret Thatcher, Golda Meir e Indira Ghandi sarà cancellato dal moderatore)
– La donna non può che risultare perdente in un confronto col maschio, quell’orso villoso, forzuto, brutale e pure panzuto: va quindi tutelata con legislazioni ad hoc, scorta armata, vigilanza elettronica nell’alcova e soprattutto con neologismi improponibili
– Dati i presupposti l’Uomo (Nero) non può in alcun caso essere vittima di qualsivoglia genere di violenza
– Se, in inconciliabile contraddizione con quanto sopra e, quindi, per assurdo, l’uomo dovesse venire colpito è esortato (salvo esplicita indicazione contraria da parte di fabiofazio) a rassegnarsi, a considerarla il giusto contrappasso, il risarcimento per millenni di prevaricazione sulla donna e, quindi, a ritenersi privilegiato per questa opportunità di espiazione

CONCLUSIONE
Questi due paradigmi sono inconciliabili: decidersi.
La donna trionfante deve decidere se cavalcare questo trionfo in solitudine (ammonitoria e divertente la distopia di Le assetate: http://stilos.it/blog/?p=1165) o fare ‘downshifting’ e godersi il maschio vintage. Deve essere chiaro che non può farlo a comando; non ci sono interruttori, non si può fare la dominatrice dalle nove alle cinque e la schiava dalle dieci alle undici. Dopo averli travolti non si può guardarsi intorno trasognate chiedendosi “dove sono gli uomini?”. Sotto le tue ruote, baby.
Non si torna indietro, è chiaro, mai nelle stesse forme. Ma sono le donne a ‘fare’ gli uomini. Inutile chiedere agli uomini di ripensarsi, reinventarsi. L’uomo sa fare poche cose, in fondo, è un essere piuttosto elementare. Per certi versi va accettato. Ri-accettato. Le donne sono abituate a plasmarlo ma ultimamente hanno sovrastimato la sua elasticità. Va rimesso al centro – fate finta, se credete, sapete farlo bene – il simbolo ancestrale. Se questo vi sa di fallocrazia, rassegnatevi a un lumacone.

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Commenti: 2
  • #1

    f. caroli (martedì, 16 dicembre 2014 15:24)

    Crederò alla effettiva uguaglianza tra i sessi quando un uomo partorirà e quando magari si vedrà una donna che cambia lo pneumatico dell'auto in panne. Ad ogni modo non se ne può più di questo vezzo da cialtroni, l'invalso uso della ridondante moltiplicazione dei vocaboli, questa inutile complicazione del richiamare i due generi ad ogni pià sospinto: cittadine e cittadini, le italiane e gli italiani, care elettrici (parola piana) e cari elettori, telespettatrici e telespettatori, etc. L'altro giorno ho sentito il sindaco Marino che diceva: "le romane e i romani". Chissà ora come dovranno esprimersi gli storici: le antiche romane e gli antichi romani? E per gli animali come la mettiamo, per esempio qual'è il femminile del bufalo? A proposito, Elio, sai come si chiama la femmina del pipistrello? Si chiama strella (non ha la pipì). Scemenzario a parte, peccato che la lingua italiana non disponga del genere neutro, per rispetto delle pari opportunità si potrebbe decidere di declinare le parole con desinenza unica, così, tanto per non far torto a nessuno. Perciò, per porre fine alle polemiche, propongo una soluzione radicale: aboliamo del tutto il genere maschile. D'ora in poi chamatemi signora.

  • #2

    Elio Paoloni (martedì, 16 dicembre 2014 17:11)

    Grande Franco! Bentornato.