Sentinelle e basta

A parte la scarsa simpatia per le dimostrazioni, inizialmente mi respingeva la tautologia: non dandosi sentinelle sdraiate la ridondanza di quell’in piedi risultava irritante. Poi mi sono reso conto che fior di scrittori, esperti della comunicazione, docenti attentissimi a ogni sfumatura del linguaggio adottavano tranquillamente bestialità ben peggiori come “pregano contro i gay”,

“discriminano i diversi”, “vogliono sentirsi liberi di essere omofobi”. Ohibò: premesso che le sentinelle non pregano ma leggono (di tutto: arte, cultura e varia umanità) non c’è bisogno di una laurea in teologia a Tubinga per capire che anche il più becero dei cattoconservatori non può pregare contro qualcuno, men che meno contro una categoria di persone. E mi risulta che i miei amici un po’ di catechismo l’abbiano imparato. Sanno benissimo che il cristianesimo è accoglienza, comprensione, sollecitudine - soprattutto verso il peccatore. Il cristiano ha un solo nemico, il Male, ma neanche contro quello prega; tutt’al più implora d’esserne liberato. Nel mondo, tuttavia, il cristiano non può esimersi dal testimoniare contro norme che giustifichino o addirittura impongano il peccato. E anche il comune cittadino, fuori da ogni confessione, ha l’obbligo di manifestare contro leggi che costringono una persona a nascondere le sue opinioni, quali che siano (marcirò nelle patrie galere per questo pezzo?).

 

Cavalcando forzature, distorsioni ed equivoci, alcuni buontemponi hanno avuto il coraggio di imputare alle mie povere sentinelle la responsabilità delle violenze su un ragazzo obeso, argomentando che gli appiedati sono contro i diversi e stigmatizzano l’anormalità, dunque alimentano la discriminazione contro il diverso e anormale sovrappeso. Vabbè che la mamma dei fessi è sempre incinta ma si riteneva che l’argomentare capzioso fosse appannaggio dei gesuiti. I quali, peraltro, poiché pensano e argomentano squisitamente, non si sognerebbero mai di appaiare comportamenti e conformazione fisica. In quanto alla normalità i paladini dei ‘diritti’ fanno finta di non sapere che solo il comportamento può essere ritenuto ‘innaturale’ o ‘peccaminoso’ (unico aggettivo rimarchevole per un credente). Nessun attributo della persona può essere stigmatizzato da un cattolico, nessun carattere, inclinazione, attitudine, opinione, difetto fisico. Solo un atto può essere disapprovato. Chi diffonde queste panzane, in realtà, lo sa bene, ma le infiocchetta così pensosamente, scalfarianamente e ‘correttamente’ che fior di ben pensanti se li bevono alla grande facendoli rimbalzare su ogni media e social.

  

Ma cosa combattono le sentinelle in piedi? Un decreto liberticida, una legge orwelliana contro la libertà di opinione, foriera di ogni arbitrio. Il termine intorno al quale ruota è destituito di ogni fondamento scientifico e giuridico: non esiste in alcun manuale psichiatrico una fobia come quella che sostanzia il decreto liberticida. Il vocabolo parascientifico (che già soffre di un difetto morfologico: per come è scritto omofobia significherebbe 'paura dell'uguale', senza alcun nesso con la sessualità) venne adottato per stigmatizzare chi non condivideva alcune pretese di una minoranza. In tal modo chi avversava certe lobby veniva sottilmente additato come un malato, un irrazionale figuro che di fronte a una persona di diversa inclinazione sessuale accusa i sintomi dell’aracnoide di fronte a un ragno:rossori e vampate, tremori e movimenti involontari, accelerazione del battito cardiaco, difficoltà respiratorie, mal di stomaco, nausea, crampi intestinali e diarrea, alterazione del tono di voce, tensione muscolare, mani fredde e sudate, confusione mentale. Non conosco nessuno che abbia di queste reazioni. Ma se questa fobia esistesse, chi ne fosse affetto non potrebbe agire in alcun modo contro la causa. Non potrebbe insomma ‘praticare’ l’omofobia come sembra intenderla la legge, ovvero insulto e denigrazione. Come se l’aracnofobo risolvesse la sua paura irrazionale dicendo peste e corna del ragno. Già solo per questa violenza alla lingua italiana, alla psichiatria e al buon senso, tutti gli intellettuali, etero e non, credenti e non, dovrebbero scendere in piazza contro quest’aborto di decreto.

 

Passo indietro: avevo già storto il naso quando introdussero la galera contro il negazionismo; se dici che hanno gasato seicentomila ebrei invece di sei milioni ti sbattono dentro; d’altro canto il Museo dell’Olocausto di Washington può annunciare senza tema che le vittime furono venti milioni. Come può uno storico fare il suo lavoro se delle operazioni aritmetiche gli è concessa solo la moltiplicazione? Come si può stabilire per legge la verità storica, quanto di più fluido, interpretabile, rivedibile, ovvero negabile? Vabbè, la causa sembrava nobile, i sensi di colpa ci hanno ottenebrato, vada a farsi fottere il rigore storico. Non pensavamo che fosse quello che era: la prima legge nel mondo occidentale cosiddetto democratico contro la libertà di opinione. E adesso beccatevi questo, il decreto che porterà a perseguire ogni religioso, come è successo a Malaga, dove è stato iscritto nel registro degli indagati per “omofobia” l’ottantaquattrenne Mons. Fernando Sebastián Aguilar, arcivescovo emerito di Pamplona, un teologo di cui il Papa si dichiara «alunno». Che cosa ha fatto di così grave il neo cardinale? Ha rilasciato un’intervista al quotidiano di Malaga Diario Sur lo scorso 20 gennaio: richiesto di commentare le dichiarazioni di Papa Francesco che invitano a non giudicare gli omosessuali, egli ha spiegato testualmente: «Il Papa accentua i gesti di rispetto e di stima a tutte le persone, ma non tradisce né modifica il Magistero tradizionale della Chiesa”. E ha aggiunto: “Una cosa è manifestare accoglienza e affetto a una persona omosessuale, un’altra è giustificare moralmente l’esercizio dell’omosessualità”.

Una necessaria digressione: la Chiesa non considera la pratica omosessuale molto diversamente da qualsiasi altra pratica fornicatoria: è in peccato chiunque faccia sesso fuori dall’ambito matrimoniale. Fidanzati, conviventi, adulteri, clienti di meretrici, divorziati risposati. Anche le prostitute, a questo punto, potrebbero invocare una legge che impedisca di dar loro delle peccatrici. E perché non attenderci una legge che impedisca di deplorare chi mette le corna? Gli adulteri potrebbero sentirsi offesi, discriminati.

Già ora non potrò sostenere, neppure conversando, a torto o a ragione, che un bambino ha diritto a un padre e a una madre per crescere sanamente: un delatore potrebbe denunciarmi.

 

Miei cari amici liberi pensatori, discepoli di Giordano Bruno che invocate i Lumi a ogni cantone, ricordatevi della Frase di Voltaire:“Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente”. Come si concilia questo dettato illuminista con il Decreto Scalfarotto? Abbiamo succhiato insieme al latte l’avversione per i regimi totalitari che impedivano ai genitori di educare i figli a valori che non fossero quelli della dittatura e ora, succubi del feticcio dei ‘diritti’ di presunti discriminati, accettiamo che una legge decida quali valori possono essere propugnati? Si sta imponendo ai credenti, signori, per legge, cosa debba essere considerato peccaminoso. Né Bibbia né Pontefici: decide Scalfarotto.

 

Lì in piedi dovreste esserci voi, libertari d’una volta, con o senza libri, pregando o imprecando.

Vi siete guardati intorno? Non vi fa correre un brivido lungo la schiena ritrovarvi in perfetto accordo con le principali banche d’affari, con tutte le elite mediatiche (non c’è conduttore o comico radiofonico o televisivo che non scagli veleno contro i lettori silenziosi), con gli invisibili, distopici euro burocrati, con il più efferato criminale della storia, di Nobel preventivo munito?

 Una volta vi vantavate di essere controcorrente, di essere marginali, di essere Nazione indiana. Aborrivate il conformismo dei benpensanti. Altra digressione: ho sempre avuto difficoltà a utilizzare il termine benpensanti come spregiativo. Si dovrebbe apprezzare chi pensa male? Sta di fatto che i conformisti, le cui idee sarebbero’ricevute’ dalla maggioranza continuano a venir definiti benpensanti.

Ma la maggioranza è ora costituita da fieri alfieri del pensiero unico, del relativismo, del nichilismo, del globalismo. Che si piccano di essere moderni, controcorrente, ovvero non conformisti. Ma restano maggioranza. Come vanno dunque chiamati? Sono i nuovi ‘benpensanti’. Che hanno sempre portato avanti le ‘loro’ idee da bravi intellettuali, con argomentazioni sottili, aria pensosa e aplomb d’ordinanza. D’un tratto mi sbracano: se qualcuno legge in piazza danno in escandescenze. Tollererebbero che si leggesse in ginocchio, oppure seduti. Anche sdraiati, purché non in piedi. Intendiamoci, affermano compunti  che loro i signori in verticale non li prenderebbero a calci e sputi come fanno certi fascistelli da centro sociale. Ma dichiarano comprensione per quei poveri teppisti: sono stati provocati, suvvia.

 

Le sentinelle leggono. La loro postura non è dissimile da quella che assumono i ragazzi e le ragazze copertina pubblicati da Camillo Langone. Sui social spopolano classifiche personali di libri e di incipit, immagini di copertine su comodini, scaffali, poltrone. Strano che dei lettori riuniti in piazza suscitino tanto livore in quegli stessi pacifici estensori, amanti dei cuccioli, della tolleranza, delle albe, quelli dell’invito alla lettura, alla riflessione, al rispetto. Alla sola vista dei lettori eretti costoro abbandonato l’aplomb mi divengono scurrili e apodittici. E le bacheche, fittissime di commenti di frequentatori che apprezzo come degni e avveduti, non recano una sola voce dissonante. Un’assordante unanimità. Gli scribi non tollerano che la loro arma venga rivolta contro di loro.

  

Ma chi può infuriarsi così tanto vedendo gente riunita nella lettura che si oppone pacificamente, dignitosamente, silenziosamente, alla censura? Dato che molti di loro sono cristiani e manifestano per la libertà di culto, mi viene in mente una sola risposta: Lui, il Padrone di questo mondo.

Non resta che arruolarsi idealmente tra le sentinelle. Mi corre l’obbligo di avvisare i teppistelli che a causa della scarsa solidità della mia fede sarò una sentinella tanto stravaccata quanto poco mansueta.  

 

 

 

 

 

 

 

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Commenti: 16
  • #1

    liviobo (giovedì, 23 ottobre 2014 15:17)

    come sai, sostanzialmente concordo con te sull'insofferenza verso certo neo-conformismo integralista sovente di sinistra... e certo alcune rivendicazioni gay rientrano in questa fattispecie, pur dovendo compensare giustamente una discrimnazione occulta che , al di là delle leggi e le parole, di fatto c'è...spesso però - sai anche questo - mi sembra che le tue argomerntazioni ci guadagnerebbero ad essere più razionali e ogegttive... invece un po' spirito polemico, un po' per partito preso, esageri ... solite questioni... sarà vero che il buon cristiano prega solo "pro"... ma se è arrivato addirittura a bruciare chi era "contro" (quando valevano le stesse prescrizioni di cristo) non c'è tanto da indignarsi come fai se qualcuno dubita un po'... e obama - se è lui - è proprio questo efferato criminale?

  • #2

    Alfio Squillaci (giovedì, 23 ottobre 2014 18:26)

    Caro Elio, Voltaire non ha mai detto quella frase "Non sono d'accordo con quello che dici ecc ecc" come ho ricostruito qui http://www.lafrusta.net/fili_Voltaire.html
    Un caro saluto. Ovviamente, non la penso come te, ma sei libero di dirlo, per quanto mi riguarda.

  • #3

    Elio Paoloni (giovedì, 23 ottobre 2014 19:36)

    Alfio caro, sono lieto di accrescere la mia erudizione (come spesso mi accade leggendoti). La tua precisazione in punta di filologia, però, non cambia nulla: pochissimi tra gli intellettuali eredi dell'illuminismo rigettano questa frase. Non solo perchè non hanno approfondito le fonti ma perchè non trovano nulla che non potrebbe essere attribuito a un illuminista. E' plausibile che un illuminista, magari un'amica di Voltaire, abbia scritto questo? Sì. Tutti quelli che si ergono a paladini dei diritti dell'uomo condividono implicitamente il senso di questa frase.
    Mi sembra che tu giri intorno alla questione. Assodato che mi lasceresti esprimere le mie idee, bontà tua, non mi spieghi perchè Scalfarotto è autorizzato a vietarmelo. Mi aspetto da te argomentazioni più ponderose sulle norme liberticide (compresa quella sul negazionismo).

  • #4

    marco (martedì, 28 ottobre 2014 16:14)

    condivido completamente il testo e, comunque, ritengo giusto l'appunto su Voltaire per onestà intellettuale nei confronti del "mito dell'illuminismo che aveva azioni in una società negriera, asseriva l'inferiorità dei popoli africani e, contro il clero, scriveva "ecrasez l'infame" (schiacciate l'infame!)

  • #5

    Romualdo (martedì, 28 ottobre 2014 23:49)

    "I quali, peraltro, poiché pensano e argomentano squisitamente, non si sognerebbero mai di appaiare comportamenti e conformazione fisica. "

    Solo per precisare che:
    1. l'obesità è frutto di un comportamento e in alcuni casi conseguenza di una patologia

    2. l'omosessualità è un orientamento innato della persona (come l'essere biondi, l'avere il 44 di piede, avere gli occhi azzurri) e NON un comportamento e men che meno una patologia.

    Saluti

  • #6

    Elio Paoloni (mercoledì, 29 ottobre 2014 08:51)

    Infatti la Chiesa comprende l'inclinazione, accetta la diversità ma non il comportamento conseguente. Sono gli atti che vengono disapprovati, il permanere nel comportamento peccaminoso. La fornicazione è disapprovata in ogni caso. Il matrimonio soltanto santifica l'atto sessuale, come dicevo. La condizione dell'omosessuale è senza uscita, in questo senso. Se segue le sue inclinazioni non può che peccare. Il peccato isolato viene perdonato in confessione, ovviamente, ma la pervicaci, la continuità, l'intenzionalità no.
    Tanto per precisare, non darei per scontato l'orientamento innato. Gli studi si sono spesso contraddetti (vedi http://eliopaoloni.jimdo.com/2013/02/07/inoppugnabili-studi/ e la discussione su Le parole e le cose, con gli interventi di Roberto Buffagni http://www.leparoleelecose.it/?p=7419#comment-57558 ). La mia convinzione è che la bisessualità (estremamente diffusa: molti praticanti omosessuali sono sposati e hanno figli e ciò fa parte di gran parte dell'antichità romana, greca e orientale) lasci intuire una possibilità di scelta.

  • #7

    Romualdo (mercoledì, 29 ottobre 2014 12:20)

    1) il peccato non è fatto che riguardi chi non appartiene alla fede che lo condanna. preferisco parlare di reati al più.
    2) sull'orientamento nulla da aggiungere se non la schiacciante e soverchia bibliografia scientifica e le rare voci di dissenso "religiosamente" orientate.
    3) le deduzioni sulla omosessualità a partire da intuizioni sulla bisessualità(?) mi lasciano interdetto. Già solo capire l'orientamento altrui dal comportamento non è banale.
    4) provi a cambiare orientamento per un mese o due. Decida lei se è innato o meno.

  • #8

    Elio Paoloni (mercoledì, 29 ottobre 2014 13:30)

    Caro Romualdo (Romualdo come?), della Chiesa e del suo atteggiamento nei confronti della questione si parlava. Mi sembra ovvio che la cosa non riguardi chi non pratica. Sulla 'schiacciante' bibliografia mi sono già espresso soverchiamente. Non sono stato categorico sull'orientamento ma Lei ignora del tutto il dato oggettivo della bisessualità. E' un dato di fatto che vi sono persone che hanno vissuto intere vite etero abbracciando di tanto in tanto altre pratiche sessuali - a volte solo per capriccio, come pare sia capitato a certi artisti, altre volte per impossibilità di 'esercitare' l'eterosessualità (vedi carcere). Nel mondo mediterraneo fino a non molto tempo fa si riteneva normale - e virilissimo - assumere il ruolo attivo nel coito omo. La pedofilia greca non aveva nulla a che vedere con un orientamento rigido. Insomma vi sono tanti slittamenti e zone di confine (chi può negare pulsioni omosessuali anche nel più incallito etero? a volte assecondate, altre no? spesso assecondate nelle esplorazioni e individuazioni adolescenziali?). Ma Lei sembra conoscere solo orientamenti rigidi, inflessibili, che ricordano tanto lo speculare rigido etero da macchietta, che si riscopre omosessuale represso.

  • #9

    Romualdo (mercoledì, 29 ottobre 2014 14:30)

    E' poi sarei io,il gay "ortodosso", quello del "sesso fluido" e del fantomatico indottrinamento Gender (mi sento maschio il lunedì, femmina il mercoledì, domenica sono asessuato)

    E' il suo blog le lascio l'ultima parola.

    Saluti,
    è stato un piacere.

  • #10

    Elio Paoloni (mercoledì, 29 ottobre 2014 20:15)

    Potrei dire anch'io che è stato un piacere, se si fosse presentato.

  • #11

    f. caroli (giovedì, 30 ottobre 2014 19:04)

    Ma è poi così importante decidere se l'omosessualità è questione di costituzione, condizione, status, inclinazione, malattia o libera espressione del proprio essere nel mondo? Dal punto di vista laico certamente no. Da una prospettiva confessionale le cose non vanno molto diversamente; non è del tutto esatta l'affermazione circa il fatto che la Chiesa censura solo le pratiche, i comportamenti. Il catechismo insegna che il peccato consiste in "pensieri, opere e omissioni", evidentemente riconoscendo al pensiero una certa affinità, una contiguità con la messa in atto. D'altronde si insegna che contro i turbamenti dell'anima, contro i pensieri intrusivi (Il laico disturbo ossessivo-compulsivo) il miglior rimedio è la preghiera, trattandosi di uno sconfinamento nella zona d'influenza del Maligno.
    P.S. a proposito, ma solo per pari opportunità. perché non anche una leggina contro l'eterofobia?
    Ancora P.S., questa volta a sproposito, i Carabinieri forse si ammosciano, la Polizia di sicuro no (con grande tripudio di qualcuno).

  • #12

    Elio Paoloni (giovedì, 30 ottobre 2014 20:27)

    Bravo Franco, hai ragione. Ma il pensiero, l'indulgere nei desideri, nei 'pensieri lascivi', sono cosa diversa dall'inclinazione, dall'orientamento. Anche qui nessuna differenza tra omo ed etero.
    PS No, sono contro qualsiasi legge che limiti la libertà d'espressione, compresa quelle ridicole per gli stadi, come l'orrenda 'discriminazione territoriale' , che non puoi più dire che Giulietta è na zoccola. La polizia non so, non seguo.

  • #13

    liviobo (sabato, 01 novembre 2014 10:14)

    concordo del tutto sull'ultimo ps di elio... nel caso degli stadi il politically correct prende la sua forma più sciocca... è come far costruire i soldatini pacifisti senza fucile, visto che il calcio è un gioco...sull'omosessualità alla fin fine non ben capito la sua posizione, o almeno il rapporto fra l'articolo e i commenti...

  • #14

    Elio Paoloni (sabato, 01 novembre 2014 19:08)

    Posizione su cosa? Sentinelle? Decreto? Neolingua? O sui decreti prossimi venturi?

  • #15

    liviobo (martedì, 04 novembre 2014 15:45)

    beh... avrai una posizione sintetica...
    cmq, per es. tu nell'articolo neghi l'esistenza dell'omofobia, ma poi accusi di fatto romualdo di quel che si intende comunemente con omofobia (che non è detto significhi, etimologicamente, i tremori ecc che dici tu...significa di fatto prevenzione o rigidezza)

  • #16

    Elio Paoloni (martedì, 04 novembre 2014 16:41)

    era paradossale: una caricatura speculare a un'altra caricatura