Ditemi cosa voglio

Un’analisi psico-politica

 

Se hai ben presente un’alternativa desiderabile puoi sopportare qualsiasi situazione. Un desiderio, un sogno, un’aspettativa, uno scenario auspicabile e puoi reggere anche un lager. Non un’utopia, ovviamente, ma qualcosa di plausibile, per quanto di difficilissima realizzazione. Come dire: domani mi sveglio e finalmente hanno fatto un governo. Anzi mi sveglio e, per fortuna non hanno fatto il governo. Domani mi sveglio e hanno fatto Presidente del Consiglio Papa Francesco. Anzi il mio idraulico. No, è onesto ma non ha esperienza. Meglio uno con tanta esperienza ma che non sia un politico e... puoi continuare su Oltre la notizia 

che sappia fare la carbonara. In questi giorni invece andiamo a letto senza sapere cosa sperare.

 

Tuoniamo contro Prodi perché precipitò il paese nel baratro con premeditazione ma avremmo dovuto desiderare che fosse votato, così l’inciucio non si sarebbe fatto e avremmo dovuto votare di nuovo (o forse tenerci Monti in prorogatio per un paio d’anni). O avremmo dovuto fare il tifo per Marini, così l’inciucio si sarebbe fatto, e la macelleria seguente avrebbe fatto implodere il pidimenoelle o esplodere il paese. Ma il paese forse sarebbe esploso anche con Prodi e senza l’inciucio. Adesso schifiamo Napolitano ma anche le sue imposizioni potrebbero far esplodere le contraddizioni. Forse dovremmo benedirlo. Siamo al punto che una figura accettabile, addirittura stimabile, designata alla Presidenza della Repubblica o a quella del Consiglio ci fa inviperire perché costituirebbe un mascheramento, una foglia di fico. Più rispettabile è il candidato più ci incazziamo, perché procrastina la palingenesi. Grillo infatti è aborrito perché incanala la rabbia invece di lasciarla esplodere.  

 

Ma questo paese può esplodere? Non è mai successo, in realtà. Le rivolte di popolo sono sempre state isolate, cittadine o regionali, e non hanno mai avuto successo. Tutti gli stravolgimenti sono stati attuati da eserciti stranieri – piemontese compreso - o da truppe locali protette da cannoniere altrui. Il fascismo soltanto appare come una convulsione autarchica.

 

Compulsando blog e social mi rendo conto che sul web il disgusto è generale. La prospettiva è sempre molto ampia: quasi nessuno si impantana nel teatrino della politica ‘interna’ anzi ogni volta che si nomina qualche politico si citano i suoi referenti esterni. C’è discordanza sulla gerarchia dei poteri, questo sì: se il nostro paese sia succube di invisibili gnomi o di burocrati europei, della cancelliera o delle banche, di organismi massonici o, molto semplicemente, degli Stati Uniti, che sono unanimemente considerati gli azionisti di maggioranza dei nostri quaquaraqua. Ma anche qui c’è da sceverare con molta sottigliezza perché quel paese non è affatto monolitico come sembra e quindi i vari organismi citati, Aspen, Bilderberg , Trilaterale, Goldman Sachs, si contrappongono anche all’interno del nostro paese, dato che, per dirne una, i gruppi industriali non sempre hanno gli stessi interessi di quelli finanziari. Tutti però, nessuno escluso, comprendono che le imposizioni europee e atlantiche ci stanno portando alla rovina e che l’unico modo di salvarsi è di scagliarsi con forza contro i patti leonini.

 

Il fatto è che non si intravede nessuna personalità con caratteristiche adatte a sostenere cotanto scontro. Però la situazione è fluida e, si dice, all’interno di un forte sconvolgimento qualche condottiero si affermerebbe senza meno.

 

Cosa leggiamo, sostanzialmente, sui blog e soprattutto sui brevi post e commenti di facebook? Disgusto verso gli italiani, che continuano a sperare nel voto e a illudersi che il cambiamento possa venire dai 5S invece di prendere i forconi e far fuori tutti. Come se gli italiani fossero solo gli altri. Questa esortazione alla palingenesi assomiglia molto all’italianissimo evergreen armiamoci e partite: tutti se ne stanno incollati alla tastiera aspettando che il popolano, disperato, prenda il forcone, la roncola o la statuetta della torre Eiffel. Finora quelli davvero disperati li ho visti impiccarsi. Da soli, di nascosto. Senza neppure la forza di portarsi appresso qualcuno che almeno simboleggiasse i poteri che lo hanno maciullato.

 

Da cristiano dovrei contemplare con orrore l’idea del sangue che scorre. Mentirei però se non confessassi che un paio di facce le ridurrei volentieri a maschere di sangue. Ma si può coricarsi con questo desiderio? Serve solo ad ammalarsi. Qualcuno mi suggerisca, ve ne prego, cosa devo sognare stanotte. Qual'è lo scenario che vorrei vedere dispiegarsi domattina davanti agli occhi ancora cisposi.

 

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Commenti: 3
  • #1

    liviobo (lunedì, 22 aprile 2013 15:01)

    l'articolo è centrato...ma in realtà, per chi come me ha vissuto il berlusconismo come un periodo di degrado di valori intollerabile, il sogno era semplice: tornare a credere in quei valori di giustizia e bellezza che sono tutt'altro che realizzati... sarebbe bastato dunque "meno grillo", e si poteva ripartire...mi si dirà, ma la sinistra ha dimostrato in quest'ultima fase quanto poco valeva, senza i grillini sarebbe stato anche peggio... ma sinceramente, il meglio che ha proposto grillo è esattamente quello che ha proposto vendola, anche in questa fase... il problema dunque è sempre distinguere fra sx e sx...

  • #2

    Francesco Caroli (lunedì, 22 aprile 2013 17:55)

    Ad ogni modo grazie, Beppe, per il nuovo governo Berlusconi.
    P.S. non ho doti profetiche, in questo caso era proprio facile.

  • #3

    Livio Romano (lunedì, 22 aprile 2013 22:06)

    Sì sì io capisco bene che si vive di speranze e tutto il resto. Peraltro, lo voglio proprio sottolineare, al contrario di tutta questa masnada di parvenu che hanno ultimamente indossato Rodotà perché così le hanno detto di fare, ebbene io il giurista lo leggo e seguo da più di 20 anni e naturalmente sarei stato felice se fosse diventato Presidente della Repubblica delle Banane. Però non capisco tutto 'sto casino, sedi del PD occupate, Vendola che ci marcia e minaccia di fare un ennesimo partito, piccole folle di strappatori di tessera. Mi chiedo: cosa diavolo vi cambia? Cosa sarebbe cambiato? Nulla, Elio. Assolutamente nulla. E' bravo Grillo a dire a posteriori 'mi aveste votato Rodotà, vi avrei appoggiato un governo'. Buffone da quattro soldi, che rabbia e che orrore, guarda. Che si sbrighino a fare una legge elettorale da paese civile (possibilmente un presidenzialismo quanto più netto possibile, per quanto mi riguarda, bipartitismo perfetto, collegi uninominali, una sola Camera elettorale), che varino qualche misura economica d'emergenza come finanziare le CIG straordinarie e robette minime del genere e che poi si levino dalle scatole e lascino votare la gente.