Figurine

2007-05-25 17:53:57

 

Campagna elettorale

 

Franco Cosimo Panini è morto, le raccolte di figurine no: qui c’è un accanimento speciale nel collezionare santilliLi chiamano così per richiamare le immaginette sacre ma c’è poco di santo nei busti raffigurati: sono i candidati alle elezioni comunali. Trecentoquaranta. Distribuiti in 17 liste abbinate a ben 7


(sette) candidati sindaci. Su 15.000 abitanti. Capirete che è un’impresa – e una soddisfazione - raccoglierle davvero tutte queste figurine. Buona parte, va detto, reca solo nome e simbolo, senza corredo iconografico. In compenso alcuni candidati hanno lanciato due raffigurazioni, una con cravatta e l’altra senza per esempio.
Questo proliferare di candidati è dovuto a una lacerazione progressiva avvenuta in questi anni tra le forze politiche, ‘forze’ spesso costituite da una singola persona (magari munita di famiglia numerosissima e coesa, vale a dire cento, a volte duecento voti assicurati). Latiano è un paese curioso. Posso valutare la capacità di aggregazione dei miei paesani da un osservatorio privilegiato, quello di cicloamatore: pedalando per le strade della provincia si incrociano gruppi nutriti, venti, trenta ciclisti spesso uniformati anche dall’abbigliamento. Sono i gruppi dei paesi viciniori. Noi latianesi formiamo piccoli gruppi, perlopiù i ciclisti escono da soli, a volte in due o in gruppetti di quattro, cinque persone. Quando si superano le dieci unità è una festa, e in ogni caso i gruppi numerosi si disgregano o subiscono avvicendamenti frenetici nel giro di poco tempo. 
Va aggiunto che l’ultima amministrazione è stata un aborto (il feto, concepito dalla strana coppiasenatore moderato/aggregazione di duri e puri, aveva per testa un consigliere di Forza Italia alla Provincia, ravvedutosi giusto in tempo per accettare la candidatura a Sindaco del centrosinistra). Giunta e Consiglio hanno perso gradualmente e inarrestabilmente pezzi finché l’irriducibile Sindaco non è stato rimosso e il Comune commissariato. Tutto questo senza uno straccio di dibattito pubblico, senza giustificazioni politiche, senza nessuna chiarezza: solo mugugni. 

Di fronte a tanta abbondanza di candidati, verrebbe da pensare a una torta appetitosa (piatto ricco mi ci ficco) e invece mai come ora il Comune si era trovato in un tale stato di dissesto: vecchie questioni sospese da decenni sono venute al pettine e ci si è trovati ad affrontare spese insostenibili. Il Commissario Prefettizio ha dovuto aumentare le tasse per poter assicurare i pagamenti del personale e delle bollette, mentre voci di corridoio fanno temere che un’altra sentenza a proposito di vecchi espropri (4, 5 milioni di risarcimento) stia per assestare alle finanze comunali un colpo mortale. Tutti questi candidati, dunque, lottano accanitamente per assidersi ad amministrare il nulla. 
Esiste anche, s’intende, un arte dell’ordinaria amministrazione: piccoli spostamenti tattici, sfridi procurati su un conto di spesa per tamponarne un altro, ribassi strappati al rinnovo di qualche appalto, ma siamo nell’ordine delle briciole, sollievi momentanei per sofferenze acute. Non si tratta qui di disegnare grandi strategie per la redistribuzione delle risorse: non c’è nessuna risorsa da distribuire, non c’è da scegliere tra lo sviluppo delle politiche sociali piuttosto che quelle delle attività produttive o dell’ambiente o dell’educazione o dello sport. Si tratta di giostrare con 80, 90.000 euro che difficilmente possono essere stornati: significherebbe privare di contributi l’organizzazione di feste patronali o associazioni benefiche e culturali o un minimo di cura del verde pubblico. Si sta lì, insomma, non proprio come sugli alberi le foglie, ma in attesa di una improbabile revisione dei trasferimenti dello Stato o della ben più probabile rivalutazione dei coefficienti catastali che aumenterebbe il gettito senza ritocchi dell’ICI. 
Già, l’ICI: tutti i candidati, in quel libro dei sogni costituito dai programmi fotocopia promettono la diminuzione dell’ICI, in realtà improponibile a meno che, appunto, non aumentino i coefficienti catastali, o, ancor meglio, lo Stato decida di abolire del tutto l’ICI. Si tace delle altre imposte aumentate nel frattempo, dato che l’addizionale IRPF è ben dissimulata e le cartelle esattoriali per la raccolta dei rifiuti non sono ancora pervenute. Nel frattempo i candidati cercano di differenziarsi proponendo espedienti più o meno fantasiosi per scompigliare il gioco. Quasi nessuno di loro però sembra dotato dell’esperienza, dell’inventiva e dello spessore politico necessari per ribaltare davvero il gioco, o della capacità di sollecitare l’orgoglio cittadino, grazie alla memoria del passato (non sempre grigio) del paese. Quasi tutti, anzi, fanno parecchia fatica a spiegare ai cittadini le inconciliabili differenze di linea politica che li ‘costringono’ a presentarsi in ordine sparso. 

In assenza non solo di ogni coinvolgimento ideologico ma anche di più elementari forme di appartenenza, l’unico legame forte con i candidati resta quello parentale. Non da ora il familismo domina la politica meridionale ma mai come a Latiano in questa occasione, appare come l’unico elemento determinante. Così i più avveduti hanno montato una gran quantità di liste collegate, col risultato che c’è un candidato consigliere ogni 44 cittadini e ognuno di questi ha un familiare più o meno stretto (per non parlare di amici e compari) candidato in un altro schieramento. Come se non bastasse l’incertezza sulla scelta del sindaco, ai cittadini è stata regalato l’imbarazzo di dover rifiutare il voto (quindi l’apprezzamento, quindi la riconoscenza) al fratello per il marito, al cugino per il nipote, all’amico d’infanzia per l’amico recente. Ci si sente oggetto di una violenza sottile. Peggio per chi ha accettato incautamente la candidatura, si dirà. Ma forse la molla di questa disponibilità è di segno positivo: l’abnegazione, l’altruismo, il dovere di far qualcosa per un paese a brandelli. Bisogna sforzarsi di credere, insomma, che sia tutto senso civico, che davvero tutti vogliano dare un “contributo”, tormentone delle dichiarazioni pubbliche di tantefacce nuove. Anche se molte facce nuove che vanno riempiendo gli album improvvisati (dove sei, Panini?) sembrano più adeguate a chiederlo, un contributo.

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Commenti: 6
  • #1

    Piero Laporta (lunedì, 14 gennaio 2013 14:19)

    Non mi stupisce affatto questa situazione, che è diffusa ben più di quanto si possa supporre. Essa è l'immagine pantografata della dittatura bifronte che incombe sul paese intero, laddove Berlusconi e Prodi sono due braccia dello stesso corpo con la testa affaristica a Mosca. In queste condizioni il paese è bloccato. Le recenti acquisizioni televisive di Mediaset; la spartizione col bilancino da pusher del mercato della pubblicità, che rende impossibile la vita a chi è fuori dal duopolio Rai-Mediaset; la finta opposizione in un parlamento perennemente in vacanza, dove al senato basterebbe una spallata per rimediare, ma la spallata non arriva; la consacrazione del colonnello Putin a "campione della democrazia" da parte di Berlusconi; la lenta silenziata morte sotto tortura di Scaramella... Ci siamo cascati tutti, riconosciamolo. Latiano dopo tutto se la cava con poco.
    piero laporta

    2007-05-25 20:17:54

  • #2

    Livio Romano (lunedì, 14 gennaio 2013 14:19)

    Vedo che anche voi siete messi molto male! Oh che disastro di Paese, Elio. Da noi mezza destra ha tradito il deputato di Forza Italia ed è passata a "sinistra" mettendo su un carrozzone osceno che vincerà al primo turno (con un sindaco che viene dal Fronte della Gioventù, poi ha fatto il primo cittadino a destra, e ora esce da una legislatura a sinistra). Io non voto. Altro che brandelli. Qui siamo alla farina. Puah!
    livio romano

    2007-05-25 22:31:37

  • #3

    Graziano (lunedì, 14 gennaio 2013 14:20)

    Caspita, e io che non ho collezionato i santini di Livio, qualche anno fa... :-)
    Graziano

    2007-05-26 07:47:20

  • #4

    Giancarlo Tramutoli (lunedì, 14 gennaio 2013 14:21)

    Con le figurine Panini ci giocavo, Elio. Con queste "nuove" figurine, mi pare, ci sia poco da divertirsi. Un saluto da un ciclista della domenica.
    Giancarlo Tramutoli

    2007-05-26 10:53:22

  • #5

    Il Druido (lunedì, 14 gennaio 2013 14:21)

    ti ho postato un commento nel mio blog http://www.ildruido.com/blog/
    Il druido

    2007-05-29 19:33:33

  • #6

    Stefano (lunedì, 14 gennaio 2013 14:22)

    io i santini li ho collezionati assieme al mio capo. Avevamo pure delle talpe nelle tipografie. Appena venivano stampati ce li mettevano da parte. I doppioni li scambiavamo con un paio di edicolanti ed un fruttivendolo della città. I santini più ricercati di quest'anno: - l'ex amante di Antonio Cassano; - uno che fa la comparsa nelle fiction rai e mediaset; - il massaggiatore della nardò calcio; - il bigamo alcolizzato; - il mediatore di pratiche pensionistiche; - l'assessore uscente allo spettacolo che inaugurò il suo mandato invitando in città gegia; - il barista che anni fa minacciò di morte il mio ex capo.
    stefano (nardò)

    2007-06-01 11:30:46